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Convento Sant'Anna in Castel di Castro (Cagliari)

■ antico e primo convento domenicano in Sardegna ■

 

Un vademecum dei provinciali romani (secoli xiv-xv), «Memorie domenicane» 28 (1997) pp. 367, 368-370, 379-380; riordino e aggiorno testimonianze sulle origini e primi secoli del convento cagliaritano.

■ L'autorevole «Analecta Sacri Ordinis Fratrum Praedicatorum» II, Roma 1895, anno III, fasc. III, pp. 191-192, tramanda notizie compilatorie sui domenicani in Sardegna che hanno alimentato persistenti tradizioni.

Emilio Panella OP

San Domenico di Fiesole, dicembre 2018

1,   2,   34

e la Corsica?

 

■  attuale chiostro del convento cagliaritano  ■

 

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MOPH = «Monumenta Ordinis Fratrum Praedicatorum Historica»

Distingui toponimi: Cagli (Calliensis/Cagliensis), pr. Pesaro (Marche), città episcopale confinante con le dioc. Gubbio e Città di Castello; convento formale intorno agli anni 1460, assegnato alla provincia Romana. AGOP IV.4, f. 70r (25.V.1478) prior calliensis; 1481, prov. Romana. MOPH XVII, 145 § 274 (a. 1512).

Cagliari / Cal(l)aritanus (toponimo della città episcopale).

Toponimia originaria del locus e convento: Sancte Anne de Castello Castri, Castrensis, Sant’Anna in Sardegna. Sobborgo di Villanova.

Castellum Castri = “Castello di Castro” in volg.: A. Castellani, La prosa italiana delle origini I/1, Bologna 1982, 389 § 8; Giovanni Villani X, 210; X, 259: «in su la riva del porto di Calleri a piè di Castello di Castro»; ultima roccaforte dei pisani in Sardegna sotto l’avanzata degli aragonesi da Oristano, decennio 1320 (ib. indice p. 881a), fino al 1326 (X, 331).

N. Bériou, Les  sermons et la visite pastorale de Federico Visconti archevêque de Pise (1253-1277), Rome 2001, 1106: "Castellum de Castro" fortezza al centro della città di Cagliari, costruita dai pisani a inizio XIII secolo.

Castrum Calleri: MOPH VII, 82 (Sardegna completamente sottomessa dagli Aragonesi 1409).

 L. ZORZI, Un manoscritto domenicano bolognese conservato a Cagliari: analisi storico-codicologica, Cagliari (Comunità Domenicana) 2017, p. 21: il palazzo regio degli aragonesi era «sito nel quartiero "Castello" di Cagliari».

https://www.academia.edu/30915669/MARTORELLI._Castrum_novo_Montis_de_Castro

E liberiamoci da minuscoli errori di tradizione. Monastero di “S. Sisto e di S. Anna” in connessione con due frati romani (1393), da spoglio settecentesco: da restituire all'originale S. Aura (non S. Anna), secondo monastero domenicano in Roma (rione Arenula); non di certo “convento di S. Anna di Sardegna (Cagliari)” (Orlandi, “Necrologio”... II, 23 n. 8, 545b anno 1393).


maggio 1284: primo insediamento di comunità domenicana in Cagliari (?)

F. M. GIAMMUSSO, La chiesa e il convento di San Domenico a Cagliari nel XVI secolo, tesi di laurea in Storia dell'Architettura, Dipartimento di Architettura, Univ. di Palermo, 2015:

cap. 2, § Stato degli studi, p. 43: «Secondo Diago [= Francisco Diago Ceverio, Historia de la provincia de Aragón de la Orden de Predicadores..., Barcelona 1599] i frati domenicani Raniero de Petris e Ugolino de Rapida, appartenenti al convento pisano di Santa Caterina d'Alessandria, presero possesso del convento benedettino di Sant'Anna nel quartere Villanova il 18 Maggio 1284, al tempo dell'Arcivescovo Gallo. Ad eccezione del luogo di fondazione, tali informazioni trovano raramente riscontro nella produzione storiografca del Novecento. L'insediamento dei domenicani a Cagliari viene infatti generalmente fato risalire al 1254, attribuendo la fondazione del convento al frate senese Niccolò Fortiguerra, il quale, giunto in Sardegna in qualità di riformatore del clero e dei vescovi sotto mandato di Innocenzo IV, si limitò probabilmente a suggerire l'opportunità di fondare un convento domenicano a Cagliari».

cap. 2, § Note sulla storia del convento, p. 65: «L'ordine dei predicatori venne introdoto in Sardegna nella seconda metà del XIII secolo, in un periodo in cui le ingerenze politiche e commerciali della Repubblica di Pisa si concentravano soprattutto nel meridione dell'Isola e nella Gallura. Come è stato osservato, la fondazione del convento di San Domenico viene fatta tradizionalmente coincidere con l'arrivo a Cagliari del domenicano fra Niccolò Fortiguerra che nel 1254 venne inviato nell'Isola da papa Innocenzo IV in qualità di nunzio apostolico e riformatore del clero. Il ruolo del frate senese, tuttavia, dovette concretizzarsi nel proporre l'opportunità di fondare a Cagliari il primo convento domenicano dell'Isola. Sulla base delle esigue testimonianze a disposizione, infatti, non è chiaro se la visita di Niccolò Fortiguerra sia stata seguita immediatamente dall'arrivo di un primo gruppo di domenicani, o se piuttosto trascorsero trent’anni prima che i primi predicatori pisani si stabilissero a Cagliari. Comunque sia, sembra che soltanto nel 1284 i frati Raniero de Petris e Ugolino de Rapida, provenienti dal convento pisano di Santa Caterina d'Alessandria, presero giuridicamente possesso dell'ex convento benedettino di Sant'Anna, con licenza dell’arcivescovo cagliaritano Gallo. Il convento, abbandonato in una data imprecisata dai monaci benedettini, si trovava pressappoco nel sito attuale, nei pressi delle mura del borgo di Villanova».

■ Tesi di laurea inviatami in file digitale dal A. Fazzini OP, Cagliari dic. 2018. Grazie!

■ Commenti. Tesi incentrata sulla storia edilizia del convento, più che sulla comunità religiosa. Quanto sopra riportato ben rappresenta lo stato attuale delle conoscenze circa origini domenicane in Sardegna, e merita dunque d'essere letto. Anzitutto: è necessario distinguere presenza d'una comunità domenicana in Cagliari (a quel tempo dicevano locus, hospitium) da convento formale con un proprio priore; nel nostro caso Cagliari è casa filiale del convento pisano. Il convento formale cagliaritano viene istituito in settembre 1310 (vedi sotto, a tale data), come testimoniano perentoriamente gli atti dei capitoli provinciali. Ma la data 18 maggio 1284, quale primo insediamento domenicano in Cagliari e presa di possesso del convento benedettino Sant'Anna, è meritevole di attenzione, sebbene non si trascriva o non citi il documento originale. Soltanto originali documenti locali (non i cataloghi amministrativi!) - se sono sopravvissuti - potrebbero certificare i tempi d'origine della comunità cagliaritana.

settembre 1305: comunità domenicana Sant'Anna in Cagliari, semplice locus, ovvero casa filiale del convento pisano, non ancora convento formale

Capitolo provinciale Rieti 1305 (convocato per la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, 14 settembre: MOPH XX, 151/35-36): «In Sardinea ad locum Sancte Anne de Castello Castri ibunt fratres Matheus de Morrono quem ibi vicarium constituimus, Stephanus de Vico, Guido de Frascia, Cristoforus Sardus, Bartholomeus Meliani, Petrus Ciafrongnini, Egidius de Castro Raynaldi et Paulus de Serezana conversi», 8 frati in tutto (ib. XX, 160/3-7).

Primo ricorso negli atti dei capitoli provinciali della provincia Romana a noi pervenuti. Il testo non dice "instituimus locum", ma c'informa che nel 1305 esisteva già una comunità domenicana in Cagliari (non ancora convento); e che dunque rimontava ad anni precedenti.

«Frater Matheus de Morrona. Magne scientie clericus, lector honorificus Pisis et alibi, predicator excellentissimus in pisano conventu ubi tunc famosissimi ponebantur. Offert ergo se predicandum hominibus quem Deus in terra implevit gratia et in celis gloria eterna coronat» (Cronica conventus antiqua Sancte Katerine de Pisis, Pisa, Bibl. Cateriniana (Seminario Santa Caterina) 78, f. 14r). MOPH XX, 87, 131, 160 (anni 1288-1305).

«Frater Guido de Fraxis, in Sancto Paulo ad Ortum, antiquissimi cives. Hic fuit utilis et exemplaris omnibus valde. Fuit supprior pis(anus); tunc enim temporis erat supprioratus officium fratrum venerabilium, non ut modo. Et diebus non paucis in religione bene consumptis, gaudet cum Christo in secula sempiterna» (Cronica..., f. 20r, n° 144).

Arch. di Stato di Lucca, Dipl. S. Romano 4.VI.1302: «Inter alia que continentur in testamento condito per condam Bartholomeum condam Bonaventure Cianfongnini (...). Item iud(icavit) et reliquit fratri Petro nepoti suo de ordine fratrum Predicatorum lib. viginti den. luc. parvorum». Ib., Dipl. S. Romano 12.IV.1307, capitolo del convento lucchese, e tra i capitolari: «fratris Petri Cianfongnini».

E ricordiamo: le vicende geopolitiche (in questo caso Pisa, Sardegna, Aragona, Spagna...) hanno sempre una ricaduta sulle appartenenze conventuali, nonché sulla praedicatio (= circoscrizione territoriale) dei singoli conventi.

settembre 1310: Cagliari è istituito convento formale

Capitolo provinciale Orvieto 1310 (convocato per la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, 14 settembre: MOPH XX, 175/22-23): «Ponimus et assignamus conventum in Mevanea..., Item in Sarzana... Item in Castello Castri ubi facimus priorem fr. Franciscum Magioli, lectorem fr. Bartholomeum de Cantone» (ib. XX, 177/28-29). «Facimus visitatores: fraters Iohannem Auriculam qui sivitabit conventus Castrensem, Pisanum, Sarzane...» (ib. XX, 179/15).

Fra Francesco Magioli (Maggioli): lettore di filosofia in Lucca 1307; lettore in Pistoia 1308 (ib. XX, 166/17-18; 170/15-16). Fra Bartolomeo (Bacimeo) da Cantone Pisano † 1328 (ib. XX, 122/9, 155/6-7, 177/28-29, 192/30; Cronica di Pisa n° 142).

Cf. P. Sella, Rationes decimarum Italiae. Sardinia, Città del Vat. 1945, 270a: «Castrensis».

1307-1310: convento Castri in insula Sardinie nella provincia Romana

Conventi della provincia Romana e della nuova provincia del Regno (1296: MOPH III, 279/21-30) a inizio Trecento. Prima autorevolissima lista dei conventi del Regno, ordinata sulle quattro nationes della geografia politica del tempo, stadio anni 1307-1310: Numerus et nomina conventuum OP, autore fra Bernardo di Guido da Limoges OP († 1331; Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, Romae 1970-80, I, 205-226; iv, 50-51).

Trascrivo qui la lista delle due province confinanti dall'esemplare d'area italica, Bologna, Bibl. Univ. 1535 (xiii-xiv), f. 31r; ometto successive integrazioni tre-quattrocentesche d'altre mani. Veniale l'errore di persistenza Tranenssis (n° 4, prov. Romana), a pochi anni dalla divisione (1294-96) delle province, nonostante lo si riscriva correttamente nella nazione "Apulia". Insidie di talune denominazioni topografiche: Iteranensis, e sue varianti grafiche, era Ternano; Teramano invece era Teramanus (in Terra Abrucii), diventa Interamnis nella ripulitura umanistica. Adrianus, de Adria = Atri, oggi in prov. di Teramo (convento formale tra 1283 e 1288: MOPH XX, 65/13; 84/1.7). Tieni distinto Teatinus (Chieti, in Terra Abrucii) dall'omeografo Reatinus (Rieti, prov. Romana). Fondi (prov. Regno) non è ancora convento nel 1310; lo era già al tempo della translatio corporis sancti Thome de Aquino (1367-68).

Ma quel che più qui c'interessa, a proposito del convento cagliaritano, è la testomonianza del convento Castri in insula Sardinie nella sezione della provincia Romana, ultimo nella lista.

Numerus et nomina conventuum OP (1307-1310)
Bologna, Bibl. Univ. 1535, f. 31r

in provincia Romana

  Conventus Sancte Sabine Ananinus
  in Minerva Spoletanus
  Florentinus Pistoriensis
  Senensis Reatinus
  [Tranenssis] Narniensis
  Viterbiensis Tiburtinus
  Pisanus Castellanus
  Urbevetanus Agubinus
  Perusinus Pratensis
  Aretinus Fulginas
  Luchanus Curtoniensis
  Tudertinus

Castri in insula Sardinie

in provincia Regni Cicilie

  in insula Cicilie in Terra Laboris
  Conventus Messanensis Neapolitanus antiquorum
  Placiensis Sancti Petri Martiris ibidem in Neapoli
  Agustanus Gaietanus
  Panormitanus Beneventanus
  Cathaniensis Salernitanus
  Trapanensis Capuanus
  Loca nova: Siracusanus Adversanus
  Agrigentinus Suessanus
   

Su<m>manus

 

in Terra Abrucii

in Apulia

  Aquilanus Barolitanus
  Adrianus Monopolitanus
  Pennensis Tranensis
  Teatinus Fogetanus
  Sulmontinus Barensis
  Orthonensis Tirantinus
  Teramanus Brundusinus
 

Metz 1313: fra Nicola da Roma, giramondo e trasgressivo, assegnato a Cagliari per punizione

Capitolo generale Metz (nord-est della Francia) 1313, sezione "penitencie": «Item cum frater Nicholaus Romanus, de Anglia rediens et per provinciam Francie transiens, duos iuvenes propria temeritate ad habitum Ordinis receperit et ad Romanam curiam contra magistri Ordinis preceptum accesserit, necnon et multa alia perpetraverit Ordini scandalosas, ipsum omnibus graciis Ordinis privamus et conventui Castelli Castri in insula Sardinie assignamus in penam; ad quem infra VIII dies a presencium noticia, cum socio per priorem conventus in quo est deputato, iter eundi arripiat, et cum illuc pervenerit, penam gravioris culpe per duos menses continuos facere teneatur» (MOPH IV, 67/5-13).

Un fra Nicola di Andrea da Roma è assegnato studente nel convento di Narni, 1305 (ib. XX, 158/3). Roma e Cagliari appartenevano alla medesima provincia domenicana; ma l'isola sarda suonava area disonorevole agli umbro-tosco-laziali?

Pene "gravioris culpe" erano regolate dalle costituzioni domenicane del tempo, distinzione prima, capitolo 18.

settembre 1313

Capitolo provinciale Orvieto 1313 (convocato per la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, 14 settembre: MOPH XX, 185/17-18): «Facimus visitatores: fr. Philippum Eugubinum qui visitabit conventus Florentinum, Pratensem,... et Sancte Anne de Sardinea» (ib. XX, 190/9-11).

1314: i frati del convento cagliaritano non concordano nell'eleggere il socio del priore al prossimo capitolo provinciale 1315; penitenza, 12 giorni a pane ed acqua!

Capitolo provinciale Siena 1314: «Fratres vero du conventu Sancte Anne de Sardinea propter similem causam [scil. in electione socii dicti conventus amplius excesserunt nec concordaverunt nisi per compromissum], et quia finaliter non convenerunt de socio eligendo, penitentiamus in XII diebus in pane et aqua pro quolibet» (MOPH XX, 192/15-17).

«Facimus visitatores: fr. Petrum de Sancto Faustino qui visitabit conventus Florentinum, Pratensem,... Sancte Anne de Sardinea» (ib. XX, 192/26-28).

agosto 1315

Capitolo provinciale Arezzo 1315 (convocato per la festa di San Domenico, 5 agosto: MOPH XX, 193/3): «Facimus visitatores: fr. Ugolinum de Abriano Urbevetanum qui visitabit conventus Florentinum, Pratensem,... et Sancte Anne de Sardinia» (ib. XX, 198/3-5).

Cronica conventus antiqua Sancte Katerine de Pisis (redaz. tra 1390 e 1406), Pisa, Bibl. Cateriniana (Seminario Santa Caterina) 78 (xiv-xv), f. 17r: «Frater Leo de Pecciis, tertius de illa clara familia Pecciorum. Fuit vir probus et bonus, scriptor et cantor excellens, et clericus intelligens valde; vitam duxit nullatenus otiosam. Et in capitulo aretino 1316, ubi erat pro conventu Castelli Castri procurator et sotius, in conspectu venerabilium fratrum vocatus a Deo, est in immobili requie collocatus».

Et in capitulo aretino 1316: stile cronologico pisano, corrispondene al nostro 1315. Capitolo provinciale Arezzo 1315: MOPH XX, 193-198.

settembre 1317

Capitolo provinciale Anagni 1317 (convocato per la festa della Natività della beata Maria Vergine, 8 settembre: MOPH XX, 201/15-16): «Facimus visitatores: fr. Symonem Spoletanum qui visitabit conventus Florentinum..., Pysanum, Serzanensem et Sancte Anne de Sardinea» (ib. XX, 203/31-204/1).

Fra Simone di Paoletto (Palicti? Policti?) da Spoleto: MOPH XX, 133/5, 179/5, 203/31, 218/34 (aa. 1299-1319); «Memorie domenicane» 18 (1987) 293a, 294a (Firenze 1311). Nel 1319 priore di Bevagna, predicatore generale, socio del definitore al capitolo generale dell’anno successivo.

cagliari2.htm

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