carmen cardinale

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Copyleft © Emilioweb settembre 2006


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carmen cardinale

Nata il 28 giugno 1994 da padre trasaccano Franco e da madre luchese Emilia d'Alò. Vive a Trasacco (AQ). Sua sorella maggiore è Chiara. Emilia a sua volta figlia di nostri antichi amici luchesi: Carmelo d'Alò e Pierina Fusarelli.

D'estate Carmelo e Pierina c'invitano a cena, nella loro casa situata in Luco alta. Presenti anche le nipotine Chiara e Carmen: intense nei loro sguardi, giocose nei loro sorrisi, timidissime nelle loro parole.

Estate 2005. Carmen nasconde un quaderno. Che cosa ci sarà mai? Nessuno lo sa, neppure la mamma. Carmen lo sottrae al nostro sguardo, se lo nasconde dietro la schiena. Oggetto della sua più assoluta intimità. Lascio passare intervalli distrattivi di tempo. "Che c'è scritto?" - provo poi a chiedere sottovoce a Carmen. Un rossore colora il suo silenzio. Insisto con la domanda. "Ci scrivo poesie" - mi sussurra imbarazzata. "Poesie di chi?". "Mie" - mi risponde col solo gesto. E questa volta il rossore colora anche la sua emozione.

"Ce ne leggi qualcuna?" - le chiedo con inconsapevole insipienza. Silenzio. Mi passa il quaderno di nascosto. La ricambio leggendo in silenzio qualche poesia. Resto stupefatto. Specie laddove mi si dice: "quando la stella ti chiama per nome e la notte ti dà luce, quando il sole sorride alla pioggia, quando il dolore fa pace con l'amore: allora capirai che ti vogliamo bene" (poesia Ti vogliamo bene!). Queste poesie, se l'è scritte una ragazzina undicenne!

Non riusciamo più, io e Carmen, a nascondere ai compagni di tavola la nostra complicità. Tutti reclamano le poesie. L'autrice si nasconde. "Le leggo io ad alta voce?". "Sì" - mi concede Carmen col solo gesto. Si contrae sulla sedia. Ascolta e resta immobile; anche quando tutti applaudono.

Estate 2006. Stessa scena. Carmen ha continuato a far poesie. Non per qualche coinvolgimento relazionale o esterno, nemmeno scolastico. Le scrive per sé. Quando ne sente l'interiore bisogno; e piacere. E la dodicenne poetessa dà sorprendenti segni di "crescita", come svela in I colori della Pace, ultima poesia della nostra raccolta (agosto 2006). Non mollare, Carmen!

Stavolta oso di più. Le chiedo copia per gli ospiti del mio sitoweb. Silenzio. Ci pensa la sorella Chiara a farmi fotocopia del quaderno. Grazie.

Trascrivo tutte le poesie del quaderno (stadio agosto 2006). Nessuna iscrizione iniziale o titolo; soltanto la sottoscrizione "Cardinale Carmen" in prima pagina. Ha una scrittura regolatissima, Carmen l'adolescente. Scrive "È" (verbo), non "E'"; "sensazione", senza lasciarsi trascinare alla sonorizzata "senzazione" del fonetismo locale. Sobria di maiuscole, perfino nei titoli. Nessuna correzione né aggiunta compare nel testo autografo delle poesie. L'autrice deve abbozzare e rifinire il testo altrove, poi lo trascrive in bella in questo quaderno. L'accento grafico sembra indifferentemente acuto e aperto, tipo à/á, è/é. Lo normalizzo. Per il resto, assoluta fedeltà all'originale di Carmen, capoversi inclusi.

Emilio Panella
Firenze, settembre 2006


Settembre 2008. Carmen m'invia in allegato (file Word) di posta elettronica le sue recenti poesie. Non specifica la data delle singole poesie. Le ripongo sotto gli estremi generali 2007-2008. Originale dell'autrice è l'ordinamento centrato e relativa versificazione; che conservo rigorosamente. Grazie!


8 settembre 2009. Carmen m'invia le sue nuove poesie, anno 2009. Grazie! Bellissime. Mi ha molto colpito Il silenzio. E poi il sorprendente coinvolgimento nel fatterello e nella parlata volgare dei vicoli del paese, La rua (= Il vicolo); incluse le soluzioni grafologiche, che lascio intatte, così come elaborate dall'autrice. Continua pure, Carmen, a intercalare - secondo il caso - l'italiano e il luchese.


10/09/2009. Da Carmen ricevo la lettera seguente, bella e commovente. Una sola noiosa annotazione: il testo di "Se Duccio fussi" simula antico toscano pisano, non fiorentino.

«Ciao Padre Emilio, grazie per aver inserito le nuove poesie in rete!

Ho letto le tue bellissime poesie e sono rimasta molto colpita. È molto particolare la poesia "Se Duccio fussi" e sei stato bravissimo a scriverlo in dialetto fiorentino, mi sembrava di leggere un verso della divina commedia, tanto è bella e profonda come lo sono anche le altre poesie. La vedo molto adatta, infatti, ai libri scolastici e di meditazione.

Le poesie che mi hanno colpito di più sono "Cariatide", "Pasqua", "In Confessionale", "La Parola", "Ritorno in paese", "Monsoni", "Quando parlo di Dio" e "Agonia". Devo dire che esprimi molto bene quello che provi grazie alla tua cultura e anche al fatto che sei sempre a contatto con le persone. Ma quello che ti caratterizza è la profondità d'animo e la sensibilità che nemmeno un buon psicologo saprebbe sostituirti. Sono molto onorata e orgogliosa che mi hai reso partecipe di queste tue opere, anche se a parole non avrei mai il coraggio di dirtelo a causa della mia timidezza! Saluti da tutti! (Metterò le tue poesie insieme alle mie perchè le rileggerò spesso con tanto piacere!). Carmen».


16 agosto 2010. Ciao Padre Emilio!
Sono Carmen, ti spedisco le mie poesie e colgo l'occasione per salutarti! Grazie di cuore! Saluti da tutti noi!


Luco, 22 agosto 2011. Di ritorno da "padre Pio", Carmen mi fa dono di un bel taccuino con penna. Dedica autografa:
«Un bella poesia è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che gli si è aggiunta un bella poesia». D. Thomas.

E qualche giorno dopo ricevo anche le sue nuove poesie. Poche ma belle! Grazie.


 

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