precedente successiva

 Sant'Agnese Montepulciano.JPGL'ultimo nominativo della lista incrocia serrati incastri cronologici e controverse appartenenze istituzionali: Sancte Marie Novelle de Montepoliciano, sotto la prima mano. Monastero e fondatrice Agnese da Montepulciano "nostri", ovvero contesi da opposte tradizioni di famiglia, Servi di Maria e domenicani, nonché dai rispettivi calaloghi agiografici e calendari liturgici.

■ <H.M. Cormier>, B. Raymundi Capuani, XXIII magistri generalis OP, Opuscula et litterae, Romae 1895, 5 «De Legenda B. Agnetis de Monte Politiano V(irginis) O.P.». R. Taucci, Il convento di S. Maria di Montepulciano e i suoi ricordi, «Studi storici dell'ordine dei Servi di Maria» 2 (1934-35) 22-51; cf. ib. 5 (1953) 304-05; 16 (1966) 286. A. Zucchi, L'Ordine Domenicano a Montepulciano, MD 61 (1944) 6-19  62 (1945) 10-19: i docc. citati genericamente "dall'Arch. di Stato di Firenze" sono ASF, Dipl. S. Agnese di Montepulciano (vedi Spoglio 39). Catalogus della provincia domenicana di San Marco e Sardegna, Firenze 1949, pp. 18-19. V. Romano - I. Venchi, Catalogus hagiographicus O.P., «Analecta OP» 96 (1988) 58.

Il Liber privilegiorum arricchisce il dossier, sollecita a rileggerlo e sottrarlo all'appropriazione.

La licenza di fondare il monastero è rilasciata dal vescovo aretino Ildebrandino, Arezzo 31 luglio 1306; costui delega a presiedere gli atti d'istituzione canonica fra Bonaventura di Bonaccorso da Pistoia («Studi storici dell'ordine dei Servi di Maria» 15 (1965) 255-62; 18 (1968) 308b), priore dei Servi di Santa Maria in Montepulciano. Bonaventura, in Montepulciano 8 agosto 1306, "nomine et vice dicti episcopi" riceve la professione delle monache, che promettono obbedienza al vescovo aretino e suoi successori «tamquam earum immediate prelato»; il 23 settembre le monache «monasterii Sancte Marie Novelle de Montepolitiano in podio extra portam Graciani» eleggono in loro badessa (non priora!) suor Agnese da Montepulciano; il 20 ottobre 1306 fra Bonaventura, «auctoritate et vice ipsius domini episcopi», introduce suor Agnese, badessa eletta e confermata, «in corporalem possessionem spiritualium et temporalium dicti monasterii». Alla piena canonica istituzione dunque, ottobre 1306, il monastero poliziano Santa Maria Novella non è "sub cura et instituta" di nessun ordine mendicante, è un'istituzione diocesana; il servo di Maria fra Bonventura funge da commissario in nome e veci del vescovo aretino, non dei prelati del proprio ordine. E nessun sentore d'adozione delle Constitutiones sororum ordinis fratrum Predicatorum (questa l'iscrizione formale), in vigore dal 1259, né della relativa professione e giurisdizione di prelati domenicani o loro vicari: base reale e legittima della "appartenenza istituzionale".

■ Documenti diplomatici e notarili III-V in R. Taucci, Il convento di S. Maria di Montepulciano e i suoi ricordi, «Studi storici dell'ordine dei Servi di Maria» 2 (1934-35) 44-50. Cf. Beato raimondo da Capua, Sant'Agnese Poliziana, a c. di U. Boscaglia, Firenze 1954, 17 n. 63a, 97-99.

Le competenze delegate dal vescovo aretino rispondono alle disposizioni canoniche del Liber sextus decretalium I, 6, 43 di Bonifacio VIII (1298), ed. Ae. Friedberg, Lipsiae 1879-81 rpt Graz 1955, II, 967-69.

«Incipiunt co<n>stitutiones sororum ordinis fratrum Predicatorum…»: AGOP XIV A 4, ff. 49r-57v (xiv1); ed. P. Mothon, «Analecta OP» 3 (1897-98) 338-48; in c. 23 (p. 346a) De creatione (non electione) priorisse: «Sorores autem post professionem suam» (non «Sorores anno post professionem suam», commentato in p. 338 n. 1): ms XIV A 4, f. 55v.

Constitutiones sororum OFP, c. 16 De professione: «Modus faciendi professionem talis est: Ego N. facio professionem et promitto obedientiam Deo et beate Marie et beato Dominico et tibi N. priorisse, vice N. magistri ordinis fratrum Predicatorum, secundum regulam beati Augustini et institutiones sororum quarum cura predicto ordini est commissa, quod ero obediens tibi aliisque priorissis meis usque ad mortem» (AGOP XIV A 4, f. 53v).

R. Creytens, Les Constitutions primitives des soeurs dominicaines de Montargis (1250), AFP 17 (1947) 41-84, specie pp. 48-67; Le «Directoire» du Codex Ruthenensis conservé aux Archives générales des frères Prêcheurs, AFP 26 (1956) 124; Costituzioni delle monache domenicane, «Dizionario degli istituti di perfezione» 3 (1976) 190-94. A. Duval, Les soers dominicaines, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastique» 18 (1977) 1410-26.

■ Nella delega di fondazione di Santa Lucia in Pistoia, ASF, Dipl. S. Domenico di Pistoia 6.X.1331: «… monasterium construendum fr. Iohanni de Porcariis romane provincie priori provinciali commiserit et iniunserit ipsi priori provinciali illius monasterii curam gerere et habitum et regulam ordinis Predicatorum observari, prout in quodam privilegio… plenius continetur, ipse fr. Iohannes prior provincialis predictus, volens mandatum sibi factum a dno legato supradicto executioni mandare, fr. Lucam de Mannellis priorem pistoriensem eiusdem OP sibi constituit et substituit omni iure… syndicum et procuratorem ad omnia et singula…, iniungens et commictens eidem quatinus ipsius monasterii… corporalem possessionem et tenutam apprehendat statim post fundationem suprascripti monasterii. Actum fuit hoc in civitate urbevetana in loco fratrum Predicatorum de Urbeveteri…».

Per altro verso l'accettazione alla cura ordinis di monastero preesistente esigeva, dal 1257 in poi, l'approvazione di tre capitoli generali consecutivi; che abbassa il termine post almeno al 1309. Agli anni 1346-48, redazione della Cronica fratrum Sancti Dominici de Urbeveteri, il monastero poliziano risulta già ridenominato e sub cura OP: fra Giovanni di donna Buona da Orvieto (OP 1288, † 22.VII.1330) «in singnum sincerissime castitatis prefectus est dominabus Sancte Angnetis monasterii nostri de Monte Policiano»; cose fatte, anzi, entro luglio 1330, se fossimo certi che il cronista non riformuli in retroproiezione (titolo Sant'Agnese retrodato, insinua la cronologia della nostra lista).

Constit. OP II, 1: H. Denifle, Die Constitutionen des Predigerordens in der Redaktion Raimunds von Peñafort, «Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters» 5 (1889) 549, che riproduce testo costituzionale 1258 ca. MOPH III, 84/11-15 (1257).

Cr Ov 72-73, ed. 105-06 (Montepulciano allora in diocesi d'Arezzo e nella praedicatio del convento orvietano).
Parallelamente al Campione (XIV sec.) del convento pisano, se la redazione fosse coeva al decesso: Gherardo della Spina da Pisa OP «morì a Montepulciano al monistero di Sancta Agnese, tornando da Orbivieto MCCCXLIX, die XXIV o XXV di luglio» (F. Bonaini, Chronica antiqua…, «Archivio storico italiano» I ser., 6/II (1845) 574 n. 256)

Sulle carte del Liber privilegiorum la stessa mano che a medio Trecento aggiunge Sancte Aure de Urbe, muta il titolo: espunge Marie Novelle, sovrascrive Agnetis, e ottiene in economia Sancte Agnetis de Montepoliciano. Nel 1365-66 Raimondo delle Vigne da Capua OP redige la Legenda della fondatrice e prima badessa Agnese da Montepulciano († 1317), designandola «soror ordinis fratrum Predicatorum».

Incipit legenda beate Agnetis virginis de Monte Politiano de Ordine Predicatorum: mi servo del testo critico messomi cortesemente a disposizione dall'editrice Silvia Nocentini, in corso d'allestimento per la stampa. Legenda III, 8: «Anno enim Domini MCCCLXII, qui quidem annus quartus fuit ante presentem»: composizione anno 1365 se contava alla romana (Cr SMN n° 311 «anno tertio sui provincialatus» conta nov. 1342 - nov. 1344); dopo maggio 1364 (III, 12: «in anno enim Domini MCCCLXIIII, prima die maii, venit ad me quidam vir»); poco dopo il decesso di Paolo di ser Piero da Firenze OP (III, 12), «prior in monasterio de Monte Politiano, ubi diu permanens infirmatus et Florentiam reversus non post multos dies defu<n>ctus est anno Domini Mccclxv» (Cr SMN n° 453). A.W. van Ree, Raymond de Capoue, Éléments biographiques, AFP 33 (1963) 166-67, 230-31. SOPMÆ III, 288-89.

Di certo il monastero, col titolo originale Santa Maria Novella, è già sub cura OP entro il primo lustro degli anni '30, attesta perentoriamente la nostra lista.

■ Monastero, non la fondatrice Agnese, la cui appartenenza OP sconosciuta alle fonti diplomatiche coeve è affidata alla tardiva convinzione di Raimondo. La successiva transizione del monastero alla cura OP ha trainato con sé anche la fondatrice? per istintiva fedeltà alla "solidarietà organica" del medievale - quant'è del corpus si predica anche del caput e viceversa - anziché per appropriazione fraudolenta? «Accessorium naturam sequi congruit principalis», «In toto partem non est dubium contineri», nel De regulis iuris in calce al Sextus decretalium.

Per iniziativa d'Agnese (tra 1306 e 1317), asserisce cinquant'anni dopo Raimondo (Legenda II, 2: «Insuper et post alicuius temporis spatium, primo ab ipso episcopo, deinde a quodam apostolice sedis legato, ut divina dispositio impleretur, obtinuit ut cura ipsius monasterii ordini Fratrum Predicatorum committeretur plenarie et omnino, in cuius rei testimonium extant privilegia sigillata»), alquanto reticente sulle "origini" del monastero, benché tenga a dichiarare di fondarsi su deposizioni certificate da notai.

Le stratificazioni grafiche sul Liber privilegiorum inseguono mutazioni istituzionali in corso e permettono d'inferire che tra 1335 circa e 1348 il monastero poliziano aveva anche mutato nome. Giusto un secolo dopo, la deplorevole condotta delle monache portò alla soppressione del monastero e trasferimento delle superstiti a San Paolo d'Orvieto (1435)  -  alla praedicatio orvietana apparteneva Montepulciano. Il titolo Santa Agnese lo eredita l'erigendo convento maschile.

ASV, Reg. Suppl. 156 ff. 45v-46r (Martino V, Roma 24.X.1421): «Cum sorores in monasterio sive domo Sancte Agnetis de Montepoliciano sub cura et secundum instituta ordinis fratrum Predicatorum viv(entes) refuge regularis discipline vitam ducant enormem et penitus dissolutam…, supplicatur s(anctitas) v(estra) pro parte… Leonardi generalis dicti ordinis quatinus sibi ut sorores… ad alia regularia loca mulierum vicinia… transferre… - Fiat ut petitur». ASV, Reg. Later. 330, ff. 282v-283v (Eug. IV, Firenze 21.V.1435).

AGOP IV.3, f. 55r (Regesta..., Viterbo 25.VII.1474): «Frater Nicolaus Gabrielis de Luca et frater Paulus Lurentii de Ferrariis de Mediolano(?) fuerunt assignati in conventu Sancte Angnetis de Monte Policiano, et dicto fratri Nicolao fuit commissa cura dicti fratris Pauli ut eum moribus et scientia instruat. Viterbio, datum die xxv iulii» .

■ Fondo archivistico del convento OP Santa Agnese di Montepulciano in ASF, Comp. rel. soppr. da Pietro Leopoldo 3414-3433 (vedi Invent. N/128, pp. 21 ss).

Notevole ASF, Comp. rel. soppr. da Pietro Leopoldo 3420: enorme faldone che rilega insieme pezzi numerati 7-12.

ASF, Comp. rel. soppr. ... 3420 ins. 8. Questo inserto cuce a sua volta (in parte smembrati) tre pezzi che originariamente dovevano essere tre distinti libri amministrativi. Riconoscibili (da miei appunti presi in febbr. 1997):

I) <Libro delle possessioni dello spidale di Santo Pietro>. 1° fasc. rilegato a inizio del blocco centrale (= III); entro questo fasc. 1° c'è un foglio staccato e smembrato appartenente a II, come conferma la successione seriale della numerazione laterale delle ricordanze.

Fol. 2r (1.II.1457): Libro delle possessioni dello spidale di S(anto) Pietro overo a Santo Luca. «Questo libro fo ordinato nel tempo del provincialato di maestro Paulo d'Orvieto provinciale <1455-59> nell’ordine di santo Domenico nella provincia Romana, el quale fu ordinato per le mano di frate Simone di Viterbo, incomenzando lo inventario di tutte le possessioni». Stessa mano che scrive ff. 2r-3v.

II) <Ricollecta di tutti i beni del convento 1498>. Fol. 1bis smembrato e incollato entro il 1° fasc.; suo seguito attualmente appeso come fasc. finale di III.

Fol. 1bis r (15.XI.1498): «<I>o frate Lionardo d'Antonio di Tici da Pistoia, frate di santo Domenico e figliuolo del conv. di Santa Angnese da Montepulciano e asegnato in decto convento pe·llo rev.do padre generale maestro Giovachino Turriano da Venetia (…). Fummi commesso dallo procuratore nominato di sopra <scil. Francescho da Firenze procuratore di tutto l’ordine> ch'io facessi una ricollecta di tutti i beni e quali al decto convento, mobili cioè terreni e altre cose apartenente al dicto convento. E così qui di socto si nomineranno cosa per cosa e peço per peço…».

Fol. f. 5r: «Ricordo come questo dì sopra scripto <15.XI.1498?>…, e tutti i frati e quali erano a quello tempo in convento, incominciando dal priore videlicet fr. Nicholaus Iacobi de Regno prior dicti conv., fr. Leonardus Antonii de Pistorio, fr. Marchio Allexandri della Magna, fr. Antonius Iuliani de Pistorio sacrista maioris ecclesie catredalis (sic), fr. Sebastianus Thomasi de Pistorio, fr. Antonius de Regnio, fr. Iohannes Vincentii Arberti de Lucha, fr. Gierolimus de Monte Policiano, tutti presenti al dicto contratto».

III) Liber catasti et locationum signatus B, con propria foliazione romana ff. I-CCXXVIII, più carte bianche. «... questo libro è intitulato liber catasti et locationum signatus B. Faremo nota di tutti li beni immobili di decto nostro convento... Questo libro fu facto nuovamente sotto dì xvj° febraio nel 1523 dalli ven.di padri della provincia Romana post ingressum ipsorum in dictum conventum, nel quale fu addì vj di novembre nel MDxxxj°» (non foliato).

www.academia.edu/11210931/Per_la_storia_di_Montepulciano_1991_

 

precedente successiva