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Lapina da Firenze, eretica del Libero Spirito |

Aggiornamento bibliografico:

MARGHERITA PORETE [n. 1250/60 Valenciennes, † Parigi 1310], Lo specchio della anime semplici. Traduzione di G. Fozzer, prefazione storica di R. Guarnieri (pp. 6-54), commento di M. Vannini; testo medio francese a fronte (pp. 119-501); versione trecentesca italiana in appendice (pp. 509-620), Torino (Ed. San Paolo) 1999, pp. 648.

Gran bel volume; permette una più articolata lettura storico-teologica del caso Margherita e di tutto il movimento del Libero Spirito. Originale di Lo specchio della anime semplici in volgare piccardo (1290 ca.) non pervenuto; traduzione latina 1306-08; enorme diffusione tramite traduzioni in molte lingue volgari tre-quattrocentesche.

E. Panella, Lapina da Firenze, «Dizionario biografico degli italiani» 63 (2004) 717-19; il testo Lapina del Libero Spirito era stato preparato per il DBI (risultato di fatto un pò più esteso degli spazi concordati), ma vi compare notevolmente ritagliato e rielaborato dalla redazione di DBI, maggio-giugno ’04. Volume DBI 63 (2004) in BiblDom, febbr. '05.

Curiosità. Che cosa può intercorrere nella trasmissione d'un testo tra redazione d'autore e rielaborazione e stampa curate da altra redazione? tra originale e editio? Qui in tabella il campione d'originale A risulta contratto in B; sfocata, quasi fattualmente impertinente, vi appare la distinzione tra cittadino fiorentino e conventuale pistoiese. Perché allora non continuare a economizzare compendiando? La soppressione (non involontaria omissione!) di «all'epoca frate conventuale in Pistoia» da stampa B a stampa C, dà a credere al lettore che fra Filippo rivendesse la medesima casa «in qualità di sindaco e procuratore del locale capitolo e convento», cioè di Firenze, menzionato luogo della vendita; contro l'originale «in qualità di sindaco e procuratore del capitolo e convento pistoiese» (A). E il testo diffuso a stampa (editio!) toglie nesso al commento finale, che pure sopravvive: «In tal senso non utile al convento fiorentino di SMN, che non compare in nessuno dei tre atti» (a cavallo di pp. 718b-719a). Serbo copia del tutto tra le mie carte.

A) mio testo inviato a DBI

B) bozza di stampa
testo rielaborato da redazione DBI

C) edizione a stampa

Firenze 18 novembre 1327: ser Antonio di Gano notaio, sindaco e procuratore del comune fiorentino, vende a fra Filippo del fu Lapo OP la casa con tutte le sue pertinenze sita nel popolo San Lorenzo, borgo della Noce, già proprietà di L(apina) vedova di Lapo e confiscatale a motivo del crimine d’eresia, al prezzo di fiorini d’oro 13 (Doc. II). Firenze 15 giugno 1328: «fra Filippo figlio del fu Lapo da Firenze dell’ordine dei Predicatori, frate conventuale in Pistoia, in qualità di sindaco e procuratore del capitolo e convento pistoiese dell’ordine dei Predicatori» rivende a L. la medesima casa con tutte le sue pertinenze al prezzo di lire 500 (libras quingentas) di moneta argentea (Doc. III). Lire 500 sono pari a fiorini 125, se prendiamo una valutazione massima di cambio a ragione di lire 4 (= soldi 80) per fiorino, se prendiamo una valutazione massima di cambio a ragione di lire 4 (= soldi 80) per fiorino, di fatto mai raggiunta nel Trecento.

L’ufficio dell’inquisizione...

Il 18 nov. 1327, a Firenze, ser Antonio di Gano, notaio, sindaco e procuratore del Comune fiorentino, vendeva a fra Filippo la casa con tutte le pertinenze, già proprietà di L., al prezzo di 13 fiorini d'oro (Arch. di Stato di Firenze, Dipl. S. Maria Novella 19 nov. 1327). Il 15 giugno dell'anno successivo, sempre a Firenze, Filippo, all'epoca frate conventuale in Pistoia, in qualità di sindaco e procuratore del locale capitolo e convento rivendeva a L. la medesima casa, con tutte le sue pertinenze, al prezzo di lire 500 di moneta argentea (Arch. di Stato di Firenze, Dipl. S. Maria Novella, 15 giugno 1328), pari a 125 fiorini.

L’ufficio dell’inquisizione...

Il 18 nov. 1327, a Firenze, ser Antonio di Gano, notaio, sindaco e procuratore del Comune fiorentino, vendeva a fra Filippo la casa con tutte le pertinenze, già proprietà di L., al prezzo di 13 fiorini d'oro (Arch. di Stato di Firenze, Dipl. S. Maria Novella 19 nov. 1327). Il 15 giugno dell'anno successivo, sempre a Firenze, Filippo, in qualità di sindaco e procuratore del locale capitolo e convento rivendeva a L. la medesima casa, con tutte le sue pertinenze, al prezzo di lire 500 di moneta argentea (Arch. di Stato di Firenze, Dipl. S. Maria Novella, 15 giugno 1328), pari a 125 fiorini.

L’ufficio dell’inquisizione...

 

 

omette all'epoca frate conventuale in Pistoia di B

http://www.treccani.it/enciclopedia/lapina-da-firenze_(Dizionario_Biografico)/

http://monasticmatrix.usc.edu/bibliographia/index.php?function=detail&id=4240

 

 




finis

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