Durante, detto Dante,
di Alighiero di Bellincione degli Alighieri
popolo San Martino Vescovo,
sesto San Pier Maggiore
(Firenze 1265 - Ravenna 1321)

in emilioweb

Nessuna trattazione sistematica su Dante; molti tuttavia i ricorsi di temi danteschi in queste pagine, e di non poco conto.
Ne raccolgo qui i luoghi principali, con relativi rinvii.

  1285-90. Dice Falsembiante: «Perch' i' la mia malizia mi ripogna, | vest' io la roba del buon frate Alberto: | chi tal rob' àe, non teme mai vergogna» (Dante, Il Fiore 88, 12-14).
- «roba del buon frate Alberto» = abito di Alberto Magno (1280), ossia abito domenicano, ché Falsembiante è un frataccio domenicano fiorentino!
  1285-90. Falsembiante veste «la roba frate Alberto d'Agimoro. | Il su' bordon non fu di secomoro» (Dante, Il Fiore 130, 4-5).
Agimoro? che è? Il Contini suggerisce: "di agi io moro=muoio". Certo,
Dante qui fa l'insolente, al riparo di Jean de Meung. Ma forse gioca, anche. Deve rimare con coro e oro, come vuole lo schema del sonetto. Dove trovare le parole rimate? Dizionario allora in uso: Derivationes di Uguccione da Pisa, voce "mauron" (ed. E. Cecchini, Firenze 2004, II, 741-42); o le più banali Etimologie XVII,20, d'Isidoro. Vi trova moro (= gelso, e il suo frutto la mora?), sicomoro, Mauritania. Sicomoro = moro alto, anzi eccelso, mentre il solo moro è basso. E Mauritania che cosa c'entra? C'entra, perché Mauritania era Colonia (Agrippina)!
Falsembiante, dunque (?!?), "veste come fra Alberto da Colonia, ma porta un non eccelso bastone".
- Le roman de la Rose, ed. D. Poirion, Paris 1974: ispira il Il Fiore, ma non vi ritrovo Agimoro, che sembra essere invenzione dantesca.
- «frater Albertus Coloniensis» scambia nelle fonti coeve con«frater Albertus de Alamania», «frater Albertus Teutonicus», non perché originario di Colonia ma perché a lungo prestigioso "lector Coloniensis", e in Colonia deceduto il 15.XI.1280 (MOPH XXII, 125, 191a); anche in Paradiso X,98-99, «esso Alberto è di Cologna».
../remigio3/2012.htm#Corti, Scritti... 391a, molto su Alberto, nulla sul nostro tema.
- Divertiamoci un poco anche noi! Rimane da scoprire (anch'esso con divertimento) l'Agi di Agimoro.
 

1291-94. Incipit vita nova. «Cominciai ad andare là dov’ella <filosofia> si dimostrava veracemente, cioè ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti» (Convivio II, XII, 7).
Dante (
Vita nuova datata 1293-94, o 1293-96, dai dantisti), Remigio dei Girolami OP († 1319) e Santa Maria Novella di Firenze.

«... ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti». Sistema scolastico del tempo e aree didattiche.

Bruni, Le parti e il bene comune da Dante... (2003)

Maierù, Dante di fronte alla Fisica e alla Metafisica (2004)

Corti, Scritti... 167-75.«All'epoca della stesura della Vita nuova [1292-93: p. 171] non risulta che Dante leggesse direttamente o attraverso Alberto Magno o san Tommaso la Metafisica di Aristotele sì da poterne riportare preciso pensiero ed esemplificazione» (173).

 

1295 ca.: Dante e Pietro de Trabibus OFM in una disputa quodlibetale in Santa Croce di Firenze? Lo propone Piron,... une rencontre dans le studium de Santa Croce.

Non vi trovo alcun elemento che renda verosimile nei fatti una pura possibiltà logica!

 

1300. Sermone su san Michele Arcangelo (29 sett.), Factum est prelium

bimestre giugno-agosto, Dante tra i priori cittadini

giugno-ottobre, seconda legazione papale del cardinale Matteo d’Acquasparta

fra Tolomeo dei Fiadoni da Lucca OP, priore di Santa Maria Novella 1300-1302; continuazione (1300-02) del De regno di Tommaso d’Aquino; repubblicanista comunale e ierocratista papale: agli antipodi di Dante quanto alla filosofia politica

◊ ? Dante tra i fiorentini che "relaxaverunt linguam" ovvero sparlarono contro papa Bonifacio VIII?

 

fine1301 - inizio 1302: esilio di Dante, conflitto bianchi-neri

contesto dei trattati politici (1301-04) di Remigio dei Girolami OP

dissonanti gli schieramenti politici: "comunalistico" Remigio, "monarchico-universalistico" Dante.

Ch.T. Davis, Dante's Italy and other essays, Philadelphia 1984.

Oggi, 17.VI.2008, h. 12,15 ca., mi accade di ascoltore da Radio Toscana la notizia: l'amministrazione comunale di Firenze con atto ufficiale annulla o ritira il decreto di condanna di Dante Alighieri!
Consulto il quotidiano "La Nazione" 17.VI.2008, cronaca di Firenze, p. VI: «Dante riabilitato, ora è ufficiale - Il Consiglio ha approvato la mozione della commissione cultura, che contiene il testo unificato dei due atti presentati dai consiglieri Bosi e Pieri (FI-Pdl) che invita il sindaco "a procedere alla pubblica riabilitazione di Dante" ed "a considerare l'eventualità di conferire in quella occasione il Fiorino d'oro". Il documento è passato con 19 voti favorevoli e 5 contrari».
- senza ironia? per amore dei turisti?

 

aprile 1304: Epistola I, 8; consiglio di parte bianca dei fuorusciti; «frater L.» messaggero del legato papale cardinal Niccolò da Prato OP.

Chi è il «fra L.» dantesco? = fra Lapo da Prato OP, proposi in Nuova cronologia remigiana, AFP 60 (1990) 221-22. E confermo.

 

Dante/Riccoldo. Conosceva Dante il Contra legem Sarracenorum (1299-1300 ca.) dell'islamologo fiorentino fra Riccoldo da Monte di Croce OP ( 1320)? ne ha fatto uso in Inferno XXVIII? Corti, Scritti...

Pape Satàn, pape Satàn aleppe! (Inf. VII,1)

 

1313-14. Catone «vere libertatis auctor» (Monarchia II,5,15). Oppure suicida per tedio della doppia febbre quartana?

Monarchia III,3,9: oh, i decretalisti, ignoranti di teologia e filosofia!

22.VI.2014. DHN 20 (2011) pp. 216-17.

 

1314. Epistola XI, speranza d'elezione d'un papa italico "pro Ytalia nostra".

agosto 1316: delusione, viene eletto papa il francese Jacques Duèse de Cahors (Giovanni XXII). Un domenicano fiorentino si compiace del nuovo papa, "eletto in Lione..., nel convento dei frati Predicatori".

  superlativi ridondanti o rafforzati, comuni in Brunetto Latini o in Remigio, sono estranei a Dante.
 

Firenze 1335, capitolo provinciale: «prohibemus districte fratribus universis, iunioribus et antiquis, quatenus poeticos libros sive libellos per illum qui Dante nominatur in vulgari compositos nec tenere vel in eis studere audeant» | proibiamo rigorosamente a tutti i frati, giovani e anziani, di tenere o studiare le opere poetiche e i trattati in lingua volgare il cui autore è Dante.

Guido da Pisa

 

Arezzo 1952-53 circa. La prima volta di Dante? Collegio San Domenico d'Arezzo, 1950-55, scuole medie e ginnasio.
Nell'orto antistante il chiostrino, entro una fossa scavata in terra, lavorava una volta un muratore aretino: avanti negli anni, piccolo di statura, scontroso. Scavava e lanciava terra con la pala. Noi ragazzotti, cinque o sei, ci sedevamo sui bordi della fossa. E lui, mentre lavorava, ci declamava un canto della Commedia; soprattutto l'Inferno, per quanto ricordo. Scansione lenta, timbri agitati, regolati dalla fatica dellla pala e dei versi. Alternava terzine e palate. Ore di ricreazione, per noi. Altri ragazzi giocavano a calcio. Si rimaneva incantati ad ascoltare
dal muratore aretino il Dante infernale. Dante, lui lo sapeva a memoria.
"Un altro, un altro!", chiedevamo a fine canto.
"Domani, domani. Ora andate via!, via!".

 

 

 

Andrea di Buonaiuto da Firenze, capitolo SMN_est (1365-67): chiesa e società.../index.htmlNel mezzo del cammin di nostra vita | mi ritrovai in una selva oscura... | A te convien tener altro viaggio | Or tu mi segui, e io sarò tua guida!

º ripòsati! »

Petrarca

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